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Ll Futuro è La Brain Net: Rete Di Cervelli Telepatica

ll futuro è la Brain Net: rete di cervelli telepatica

Il cervello umano, un organo che pesa poco più di un chilo e mezzo, è il più grande e oscuro mistero della natura.

Un numero indecifrato di neuroni che compongono la nostra mente, bene o male utilizzati, ci hanno permesso negli anni di realizzare le grandi scoperte scientifiche, creare internet, andare sulla Luna, manipolare il genoma, studiare l’atomo, ma non di codificare le trasmissioni neurali e comprendere a pieno come la mente lavori.

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Ricordi su una chiavetta. Non siamo però molto lontani da una rivoluzione della neuroscienza, e l’impatto che essa avrebbe sull’economia e sugli equilibri mondiali sarebbe enorme: immaginate se potessimo “scaricare” i ricordi su una chiavetta usb attraverso un semplice computer, o magari installare nuove nozioni e conoscenze nel nostro cervello, aumentare le abilità; se solo potessimo registrare i sogni e magari inviarli tramite brain-mail.

Tutto questo in realtà non è più fantascienza, per quanto strano possa sembrare, secondo le leggi della fisica è tutto plausibile.

USA interessati dal 2013. Il fermento generato dai progressi della neuroscienza ha attirato infatti l’attenzione di potenze economiche come gli Stati Uniti.
Nel gennaio del 2013, il presidente americano Barack Obama ha annunciato di voler finanziare un progetto da 100 milioni di dollari per il reverse engineering del cervello, ovvero «l’ingegnerizzazione inversa»: codificare i percorsi cerebrali e il circuito neurale del cervello e trascriverli.  In sostanza “copiare” il cervello.

Risvolti sociali inimmaginabili. Al di là di ogni controversa obiezione di carattere etico/religioso, siamo testimoni della nascita di un panorama scientifico che rimodellerà fortemente il destino dell’uomo.

Per la scienza potrebbe essere un gran passo avanti nella ricerca di gravi malattie quali l’Alzheimer, l’autismo, e l’epilessia, ma i risvolti sociali non sarebbero da meno.
È già possibile, con metodi ancora sperimentali, analizzare delle immagini digitali del cervello.

Come Star Trek. Il fisico brasiliano Miguel Nicolelis ha realizzato un’interfaccia neurale, simile all’Holodeck di Star Trek, che permette di collegare due cervelli attraverso un computer.
L’esperimento ha per ora collegato solo due cervelli animali, ma non è assolutamente banale.
Di fatto si tratta del primo esperimento riuscito di Brain Net.
Il sogno di Nicolelis è di poter creare un giorno una rete di cervelli universale.

Condivisione totale. Il Brain Networking sarà la nuova frontiera della comunicazione, le menti di tutto il mondo potranno scambiarsi pensieri e idee telepaticamente, senza l’utilizzo di una tastiera: una condivisione totale delle informazioni mentali.

Una realtà funzionale di questo tipo cambierebbe il corso nella nostra civilizzazione: cosa succederebbe se potessi trasmettere i miei pensieri con tutte le sfumature emozionali? Si potrebbe ancora parlare di comunicazione o a quel punto sarebbe solo una trasmissione di dati?

Le emozioni nascoste che accompagnano i nostri discorsi non rischierebbero di inaridirsi e ridurci a robotica spicciola?
Forse è troppo presto porsi queste domande. Per il momento, e per fortuna, siamo ancora padroni del nostro destino.

Twitter @gcomin

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