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La Sfida Di Un’Antitrust Tra I Banchi Di Scuola

La sfida di un’Antitrust tra i banchi di scuola

Se c’è una cosa che ho imparato nel corso della mia carriera di comunicatore d’impresa è che non bisogna dare nulla per scontato. È un errore nel quale si può cadere senza nemmeno rendersene conto. Se si guida l’ufficio stampa di una grande azienda, per esempio, si può essere indotti a credere che la visibilità e la riconoscibilità del proprio brand siano ormai un dato di fatto.

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Il ruolo cruciale di un’Authority. Un leader di mercato tenderà dunque a ribadire la propria posizione e il proprio successo con il rischio, magari sottovalutato, di diventare ripetitivi o poco interessanti. Un problema simile può riguardare anche coloro ai quali è affidata l’affascinante missione di comunicare il ruolo e le attività delle istituzioni.
Un ministero o un’authority ricoprono sicuramente una posizione indiscussa nel dibattito pubblico, ma anche in questo caso è vitale lavorare pancia a terra per non cadere mai nel “già sentito” e nel “già detto”.
La comunicazione, qualunque sia la sua natura, vive di sfide quotidiane e di intuizioni.
Un ingrediente fondamentale per adottare con efficacia nuovi linguaggi, per scegliere con accortezza gli strumenti migliori, per coinvolgere in modo proattivo i differenti pubblici.

Impatto su imprese e cittadini. L’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato presieduta da Giovanni Pitruzzella, è un’authority amministrativa indipendente istituita nel 1990. Un attore imprescindibile del panorama istituzionale italiano, che è nato per venire incontro all’esigenza di difendere in modo efficace i diritti dei consumatori.
Una funzione che ha un impatto percepibile sia sui destini di un’impresa sia sulla sfera dei diritti di ogni cittadino e che dunque può essere, di primo acchito, facilmente presentabile a un pubblico non specializzato.
Facilità non significa però che basta ricorrere ai più collaudati meccanismi comunicativi per raggiungere un’audience sempre più esigente e distratta dai quotidiani bombardamenti d’informazione. È proprio qui che si rivela la capacità di portare le proprie azioni di comunicazione in contesti inusuali.

Partnership con il ministero dell’Istruzione

Nel caso dell’Antitrust, la sfida è consistita nell’illustrare il ruolo di un’Authority anche tra i banchi di un istituto scolastico. Tutto parte da Bruxelles. Dalla primavera 2014 a marzo 2016, la Commissione europea si è fatta capofila di una campagna di awareness mirata a rafforzare la consapevolezza dei cittadini dell’Unione in merito ai propri diritti di consumatori.

Focus sul linguaggio. Un obiettivo conseguibile traducendo il linguaggio poco accessibile delle direttive in messaggi-chiave trasmettibili attraverso diversi canali.
Dalla brochure informativa con i cinque diritti fondamentali che ogni cittadino dovrebbe conoscere a un videoclip esplicativo in diversi lingue, dalle infografiche facilmente condivisibili sui social ai report che sintetizzano i contenuti delle direttive.
Mezzo miliardo di consumatori hanno dunque avuto la possibilità, in diversi contesti e con differenti materiali di supporto, di rafforzare la propria conoscenza delle tutele garantite all’interno di un mercato unico come quello europeo, sia per gli acquisiti tradizionali sia per quelli sul web.
Un impegno che è proseguito anche a livello nazionale.

Un occhio ai giovani. L’Antitrust italiana ha deciso di puntare sulle nuove generazioni.
In fondo, ciascuno dei nostri ragazzi è un consumatore attuale e potenziale, che si troverà a muoversi in un contesto sempre più denso di incognite e di potenziali situazioni critiche.
Pensiamo alla facilità con cui utilizziamo uno smartphone per acquistare prodotti e servizi e all’accelerazione che queste modalità di acquisto subirà nei prossimi anni.
Sensibilizzare i consumatori di domani è l’obiettivo del progetto lanciato a marzo 2015 dall’Authority, in partnership con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Oltre 5 mila scuole sono state identificate come target di un’iniziativa che ha permesso ai rappresentanti dell’Antitrust e ad alcuni funzionari della Commissione di entrare nelle classi e di dialogare con gli studenti. Con l’impegnativo compito di illustrare ai ragazzi il quadro normativo che tutela ogni consumatore.

Rischi e opportunità del web. Solo nelle ultime settimane sono state coinvolte nel progetto classi di Roma, Napoli e Reggio Calabria, con l’obiettivo finale di raggiungere più di 2 milioni e mezzo di studenti.
Da questa iniziativa è scaturita inoltre una campagna di comunicazione istituzionale trasmessa dalla Rai e volta a presentare, in poche battute, i rischi e le opportunità del commercio online.
Diffusione dei messaggi in contesti sfidanti come quello scolastico, capacità di parlare ad audience diverse e focalizzazione sulla traduzione di contenuti complessi in messaggi sintetici ed efficaci.
Poche semplici regole che, sia nel caso di un’istituzione sia di un’azienda, rendono le nostre attività di comunicazione un autentico valore aggiunto.

Twitter @gcomin

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