Come tutelare la produzione di contenuti nell’era digitale
di Gianluca Comin
La nostra missione è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili». È questa una delle mission dichiarate di Google, colosso del tech fondato nel 1997, che ha ormai conquistato il mercato globale attraverso il suo motore di ricerca che indicizza miliardi di pagine web e che consente agli utenti di fare ricerche e reperire informazioni in tempo reale.
Secondo il recente report pubblicato da News Media Alliance, l’associazione che raggruppa gli editori americani di oltre 2 mila giornali, a gennaio 2019 la quota di mercato appartenente a Google corrispondeva al 93%. Inoltre, il 40% dei clic di Google deriva dalle notizie – create dalle testate giornalistiche di tutto il mondo – che hanno generato 4,7 miliardi di revenue per il gigante del tech.
L’UTILIZZO DELLE NOTIZIE SEMPRE PIÙ IMPORTANTE PER GOOGLE
Il sistema su cui si basa il funzionamento, anzi il successo, di Google ruota sempre più intorno all’utilizzo delle notizie per aumentare l’user engagement. Infatti, gliutenti possono sia cercare direttamente gli articoli su Google sia ricevere inputrelativi a notizie d’interesse durante lo svolgimento di altre ricerche. Grazie alle opzioni In the News e Top Stories, inoltre, gli users sono facilitati nel trovare le ultime notizie e le informazioni più rilevanti comparse sulle principali testate sia nazionali sia internazionali, tradizionali e del mondo digitale.
VANTAGGI PER LE TESTATE INTERNAZIONALI, SOFFRONO I MEDIA LOCALI
Secondo i dati di News Media Alliance, solo durante maggio dello scorso anno sono stati 150 milioni i visitatori di Google News contro i 110 milioni del sito di HuffingtonPost, i 95 milioni del sito della Cnn, i 70 milioni del sito del New York Times. Come dimostrano questi numeri, per le grandi testate giornalistiche i minori limiti di gestione del flusso di cassa a breve termine e un bacino di lettori internazionali più ampio ne facilitano la sostenibilità economica mentre per le testate locali la sfida con Google News è una battaglia ad armi impari. Solo negli Stati Uniti, secondo una ricerca del Centro di Sostenibilità per i Local Media dell’Università della Carolina, a partire dal 2005 ha chiuso 1 giornale locale su 5 generando una perdita di più di 27 mila posti di lavoro.
LA PROPOSTA PER FAR NEGOZIARE L’EDITORI ONLINE CON LA PIATTAFORMA DIGITALE
Al fine di tutelare la sopravvivenza del giornalismo locale (e non), David Chavern, presidente di News Media Alliance, sta portando avanti un percorso di relazioni istituzionali per far approvare il Journalism Competition and Preservation Act una legge che darebbe agli editori online l’opportunità di negoziare collettivamente con le piattaforme del digitale le modalità di distribuzione dei contenuti. La proposta, che al momento gode di un sostegno bipartisan, si pone in linea con l’esigenza di tutelare il sistema informativo americano monopolizzato dai due colossi del tech, Google e Facebook, che si posizionano come i maggiori distributori di notizie digitali negli Stati Uniti.
SERVE RICONOSCERE IL VALORE DELLA PRODUZIONE DI CONTENUTI
Le polemiche che stanno coinvolgendo Google, accusata di guadagnare sulle spalle dei giornali, stanno riaprendo il dibattito sulla necessità di tutelare i media locali, spesso schiacciati tra digitalizzazione e globalizzazione, creando un futuro digitalmente sostenibile che riconosca sia il valore della produzione dei contenuti sia della loro diffusione ad un pubblico più ampio.