Scenario Italia, il Governo interviene sul caro carburanti
Il governo incontra gli operatori del settore e annuncia le nuove misure per calmierare i prezzi dei carburanti. I gestori congelano lo sciopero e attendono di valutare il decreto definitivo.
Le maggiori entrate saranno utilizzate per ridurre le accise. Con un messaggio sui principali telegiornali serali, la premier ha annunciato giovedì la decisione di intervenire sul caro benzina, destinando al taglio delle accise eventuali introiti aggiuntivi derivati dall’aumento dei prezzi. Il Governo ha poi incontrato gli operatori per “confrontare le loro ragioni con le misure del governo”, ha detto il Sottosegretario Mantovano. Al termine del confronto i gestori hanno congelato lo sciopero già annunciato per il 26 e 27 gennaio, riservandosi di decidere dopo aver studiato il decreto definitivo e in seguito al secondo incontro con il Governo programmato per martedì prossimo.
PNRR: al via la negoziazione con Bruxelles. Concentrare le risorse sui progetti già in buono stato di avanzamento. L’obiettivo della cabina di regia di Palazzo Chigi per il PNRR è stato condiviso da tutti i partecipanti al tavolo. Le amministrazioni centrali e territoriali hanno riconosciuto la necessità di rispettare i tempi previsti per ottenere i finanziamenti ma anche di rivedere la lista delle priorità insieme alla Commissione. Per questo saranno convocate apposite riunioni tecniche per verificare lo stato di attuazione delle misure. L’obiettivo è avviare con Bruxelles l’aggiornamento del piano e l’inserimento del capitolo Repower EU dedicato all’energia.
L’attacco ai palazzi delle istituzioni in Brasile al centro del dibattito online. L’organizzazione dell’assalto da parte dei bolsonaristi ha preso piede su WhatsApp e Telegram. Per eludere i controlli, le comunicazioni tra i manifestanti avvenivano mediante messaggi in codice. Il video delle rivolte è stato invece trasmesso in diretta su YouTube. Nell’ambito del conflitto russo-ucraino, un rapporto di Meta fa emergere un’ampia rete di profili fake riconducibili al Cremlino. Inoltre, sui social russi circola un servizio televisivo che ritrae i bambini di un istituto di Chabarovsk intenti a imparare a usare le armi. Twitter smentisce la fuga di oltre 200 milioni di dati che si era verificata nei primi giorni di gennaio.