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Scenario Italia: Il Consiglio Dei Ministri Vara Il Dl Sostegni, Riparte La Campagna Vaccinale

Scenario Italia: il consiglio dei ministri vara il dl Sostegni, riparte la campagna vaccinale

Proroga dello stop ai licenziamenti, condoni, ristori: il Consiglio dei Ministri approva dopo una seduta fiume. Mario Draghi farà il vaccino AstraZeneca

Mario Draghi, per la prima volta in conferenza stampa, ha presentato il Decreto Sostegni e ha risposto alle domande dei giornalisti. ​Il Consiglio dei Ministri, più lungo del previsto, ha varato una serie di provvedimenti che il Presidente del Consiglio ha sintetizzato così: “Più soldi possibile, a più soggetti possibile, il più velocemente possibile”. Le misure più importanti del DL, infatti, riguardano la proroga dello stop ai licenziamenti, condoni fino ai 5mila euro, l’abbandono dei codici ATECO come criterio per l’assegnazione dei ristori, una accelerazione decisa nei pagamenti per imprese e lavoratori.

La settimana ha visto l’intera Europa affrontare il caso che ha riguardato il vaccino prodotto da AstraZeneca. Nel pomeriggio di lunedì le autorità farmaceutiche dei Paesi europei, infatti, hanno insieme all’Italia, sospeso in via precauzionale l’utilizzo del siero prodotto dalla casa anglo-svedese in attesa di approfondimenti. Il Governo italiano ha scelto di affrontare il momento di incertezza senza clamore e attendendo la parola dell’EMA, che ieri ha dato l’ok: “Ci sono più benefici che rischi”. Lo stesso Draghi ha detto in conferenza stampa che accetterà il vaccino AstraZeneca.

A livello internazionale, continuano le tensioni tra gli Stati Uniti e la Russia, ​con il Presidente Americano Joe Biden che ha dichiarato di ritenere Putin “un killer”. Non va meglio sul fronte cinese, dove la Cyberspace Administration of China ha costretto LinkedIn a sospendere per trenta giorni le nuove iscrizioni. Sulla Rete, il caso AstraZeneca fa discutere, ed entra in trend l’hashtag corrispondente, fotografando le preoccupazioni degli italiani. È polemica poi anche intorno al tweet di Roberto Burioni, che si era dichiarato favorevole a continuare le inoculazioni.

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