I trend 2019 della comunicazione politica e dell’advocacy digitale
di Gianluca Comin
Ogni anno Epolitics, sito fondato dall’esperto di comunicazione e advocacy online Colin Delany, analizza le maggiori tendenze che influenzano il modo di fare campagne politiche e di advocacy digitale. Che la rivoluzione tecnologica abbia trasformato tutti gli aspetti della nostra vita, compreso il modo di fare politica, è ormai cosa ben nota. Un esempio recente sono sicuramente gli 800 mila dollari investiti in digital – in una sola settimana – da Joe Biden, ex vicepresidente degli Stati Uniti, a valle del suo annuncio di candidarsi alla corsa per le presidenziali 2020. E così l’analisi di Epolitics relativa al 2019 ha individuato quattro tendenze relative al mondo dei social, confermando la loro centralità come strumento di digital communication, e altre cinque tendenze attinenti al contesto generale in cui la comunicazione digitale si muove.
TREND PER L’ADVOCACY DIGITALE
In particolare, per quanto riguarda il mondo dei social, il primo trend individuato da Epolitics è la tendenza a sfruttare i social network per customizzare i messaggi per il destinatario. Infatti, utilizzando le precedenti azioni online (like, condivisioni, post) strumenti come Facebook e Twitter sono in grado di creare un profilo con le caratteristiche specifiche degli utenti consentendo di inviare il messaggio, nel contenuto e formato, più idoneo a suscitare interesse e facilitare l’attenzione da parte di utenti sempre più sommersi da informazioni rendendo la comunicazione più efficace.
MOBILE SEMPRE PIÙ CENTRALE
Il secondo trend riguarda in particolare Facebook e Twitter: nonostante il crescente utilizzo di Snapchat o Instagram, sono proprio questi due social a rimanere i più utilizzati per le campagne di online advocacy e di comunicazione politica. Il terzo trend consiste nella crescente esigenza di strutturare le campagne politiche e di advocacy attraverso un mix di contenuti coinvolgenti, sostenitori attivi e promozioni a pagamento volti a rendere i messaggi visibili agli elettori giusti. Sempre secondo quanto emerge dallo studio, il quarto trend è la crescente centralità del mobile e dell’importanza di pensare a contenuti facilmente fruibili da smartphone o tablet.
CRESCE L’INTERAZIONE DIGITALE
Spostando l’attenzione al contesto generale in cui si inserisce la comunicazione politica e l’advocacy online, il primo trend riguarda la reattività dell’opinione pubblica. Dalle campagne relative alla border-wall negli Stati Uniti alle proteste dei gilet gialli in Francia, l’advocacy e la comunicazione politica digitale si interfacciano con un pubblico particolarmente ricettivo e reattivo. È proprio l’attivismo digitale a spingere verso la creazione di strumenti di interazione online sempre nuovi – è questo il secondo trend secondo Epolitics – e ne sono un esempio piattaforme come Action Network, che raccolgono miliardi di petizioni, iniziative e documenti scavalcando le barriere geografiche e facilitando la mobilitazione online e offline.
IL RISCHIO DI ATTACCHI CYBER E FAKE NEWS
Sempre in questa direzione, il terzo trend è la crescente necessità di tutelare le campagne digital dagli attacchi cyber e dalle fake news che potrebbero compromettere la relazione di fiducia con gli interlocutori di riferimento. Il quarto trend, sempre secondo l’analisi, è la consapevolezza del ruolo che il digital advertising, strutturato sulla base delle caratteristiche online del pubblico, ha nel facilitare l’interazione con il pubblico d’interesse. Infine, l’ultimo trend individuato è la crescente attenzione a strutturare campagne che integrino strumenti digitali a media tradizionali, online e offline, al fine di creare un piano integrato in grado di far risuonare i messaggi chiave su più fronti.
PUBBLICO PROTAGONISTA
Quindi, se da un lato è vero che in un mondo in costante cambiamento le tendenze di oggi possono essere smentite nel giro di poche ore, dall’altro lato è altrettanto importante notare come l’analisi di Epolitics fa emergere un fil rouge che lega tutti i trend nel campo dell’advocacy e della comunicazione politica online: la disintermediazione. È proprio l’assenza di intermediari a caratterizzare le campagne digitali di advocacy e di comunicazione politica che si basano su un dialogo sempre più diretto con il pubblico (sempre più attivo) di riferimento aprendo a nuovi challenge per i comunicatori e gli esperti di Advocacy digitale.