Empatia e valori, così il manager conquista l’azienda e il pubblico
Nella complessità del mondo di oggi la figura del leader deve superare il tradizionale approccio del capo d’azienda. Per rimanere rilevanti, infatti, i Ceo hanno bisogno di trasformare l’approccio classicamente reattivo in un approccio proattivo, prendendo coscienza delle riflessioni sulle tematiche di rilevanza nazionale e internazionale.
LE QUATTRO TENDENZE DI CUI TENERE CONTO
Il ruolo del manager di una grande azienda non può, dunque, rimanere concentrato sulla sola realtà aziendale, ma deve prestare attenzione a tutti gli indicatori e trend sociali ed è chiaro che oggi non si possa prescindere da almeno quattro tendenze: la crisi economica permanente, che incide su capacità di spesa e risparmio delle persone rendendole sempre più incerte sul loro futuro. Il climate change, che da mera osservazione scientifica è diventato un trend-topic globale. La digitalizzazione, che costringe i lavoratori a ripensarsi e le aziende a rincorrere tecnologie. La disintermediazione e la capacità di fare informazione da parte di tutti, attraverso il potere dei social network.
L’IMPORTANZA DELL’EMPATIA PER UN LEADER
Per il Ceo di Linkedin, Jeff Weiner, l’empatia è uno dei capisaldi di una leadership moderna ed efficace, e la compassione – intesa come capacità di comprendere le scelte altrui – gioca un ruolo chiave nei moderni sistemi aziendali, a tutti i livelli. Ma questa non è del tutto una novità. Sergio Marchionne anticipò lo stesso principio proprio quando riconobbe lo stretto legame tra la produttività e i bisogni dei lavoratori. Il passo successivo è quello di estendere la nostra empatia – e simpatia, in senso filosofico – non solamente a un determinato gruppo di interesse.
Le aziende che perseguono una leadership così intesa possono sviluppare una più profonda relazione con gli stakeholder. Mostrandosi attenti ai problemi sociali, è possibile accorciare le distanze tra la realtà aziendale e la realtà esterna, quella degli stakeholder. Un grande manager che sia anche un leader deve sempre far riferimento ai propri dipendenti (e quindi trasmettere i valori all’interno dell’azienda), ma deve anche tener conto dell’opinione pubblica, e dunque relazionarsi alla dimensione globale.
L’ESEMPIO DEL FASHION PACT
Esempio recente di questa nuova sensibilità aziendale è il Fashion Pact, firmato da 32 aziende leader nel settore della moda durante il G7 di agosto. Il patto dimostra come la politica aziendale si stia muovendo sempre più verso un modello di business che tiene conto delle esigenze della società, al di là degli interessi particolari. Emerge inoltre la necessità, per le grandi aziende e per i loro leader, di creare un “lascito” duraturo: è così che si inverte la rotta tradizionale, e quelle che erano reazioni diventano azioni.
OCCUPARSI DELLA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA NON BASTA
La moderna leadership aziendale deve essere in grado di realizzare soluzioni innovative, adatte dare risposte alle nuove sfide e alle potenziali criticità, nazionali o internazionali. Per riuscire in questa missione del XXI secolo, è necessario comunicare, sui due fronti diversi ma interconnessi, incisivamente il proprio set valoriale aziendale. Per un leader che voglia incidere sul proprio contesto di riferimento – aziendale e sociale – è fondamentale agire con lungimiranza, guardando non solo alla sostenibilità economica e finanziaria dell’impresa, ma anche alla sostenibilità intesa in senso lato.
VANNO COMUNICATI ANCHE I VALORI DELL’AZIENDA
La sfida, dunque, sta nel comunicare in maniera unitaria sia le scelte operative dell’azienda sia i valori che ne sono alla base. La forza di una leader – o a volte, purtroppo, il suo punto debole – sta proprio nel riuscire a creare una narrativa, uno storytelling che coinvolga ogni singola componente della propria realtà aziendale, stando attenti a non rimanere a essa circoscritto. Bisogna tenere a mente il quadro generale, senza sottovalutare la forza dell’empatia.