skip to Main Content
Arrivano Le Smart City, Ma Gli Smart Citizen?

Arrivano le smart city, ma gli smart citizen?

Seguendo il ritmo attuale di urbanizzazione, le città del mondo sono destinate ad avere 65 milioni di abitanti in più all’anno da qui al 2025.
Da un punto di vista infrastrutturale significa che in 365 giorni l’India deve aggiungere spazio abitabile grande quanto la dimensione della città di Chicago, mentre la Cina dovrà sostenere una crescita più che doppia. Senza considerare che uno studio delle Nazioni Unite prevede che l’umanità arrivi a otto miliardi di persone nel 2025 e a nove al 2050.

smart city copenaghen

UN BOOM INARRESTABILE. Una crescita incredibile che, considerata mensilmente, significa un aumento di 7 milioni di unità al mese. A questo si accompagna la creazione di una nuova massa di ceto medio stimata in 3 miliardi di persone, di cui il 90% in Asia.

MENO SPAZI VIVIBILI. Il che significa uno stile di vita più elevato, che porterà con sé un maggior consumo di risorse e di spazi vivibili.
Il modo in cui costruiamo le città di oggi determina dunque la vivibilità urbana per i prossimi decenni. Ma tutto ciò è sostenibile nel lungo periodo, soprattutto nei centri urbani, dove l’aumento demografico e di consumo sarà esponenziale?

IL FUTURO È GREEN. Si sente spesso parlare del fatto che le smart city e l’economia della condivisione saranno la soluzione a questi problemi strutturali. Ma cosa vuol dire seriamente costruire le città del domani?
Un recente studio di McKinsey cerca di fare il punto della situazione, scommettendo tutto sui Green district, spazi urbani ecologici ed energicamente sostenibili all’interno delle città.

AMBIENTE PROTETTO. Più precisamente si tratta di zone densamente popolate all’interno di una città, che utilizzano tecnologie per ridurre l’uso delle risorse e quindi l’impatto ambientale.
Secondo EcoDistricts, organizzazione non profit specializzata nelle collaborazioni con governi e istituzioni per lo sviluppo di città sostenibili, i distretti verdi sono interessanti in quanto «abbastanza piccoli da innovare e innovarsi rapidamente, ma abbastanza grandi da avere un impatto significativo sul cambiamento delle città».

Nizza esempio virtuoso: città all’avanguardia d’Europa

Ne è un esempio Nizza, tra gli esperimenti di città intelligenti più all’avanguardia d’Europa, nel cuore della costa azzurra.

Nizza smart cityLUCE INTELLIGENTE. Lungo la Promenades des Anglais, soprannominata connected boulevard, si possono trovare pali della luce che regolano l’illuminazione pubblica a seconda dell’afflusso e dell’orario della giornata, cassonetti della spazzatura che segnalano quando è venuto il momento di essere svuotati o la possibilità di prenotare un parcheggio con il cellulare e pagare in anticipo.

APP PER I PARCHEGGI. Il sistema di sensori posti sulle strade che rilevano la presenza di automobili ha permesso di programmare una applicazione che consente di prenotare i parcheggi in tempo reale. Questo ha ridotto la circolazione sulle strade del 30% e aumentato gli introiti comunali del 35%, migliorando allo stesso tempo la qualità dell’aria.

CI PROVA ANCHE CAPRI.  Ma esempi di eccellenza in questo senso esistono anche nel nostro Paese, come il progetto Capri Smart Island, promosso dalla Fondazione matching energies in collaborazione con il Cnr, l’Università di Genova, la Federico II di Napoli e il Politecnico di Milano.
La Fondazione ha presentato il progetto che ha l’obiettivo di rendere Capri un’isola green, attraverso la cultura dell’energia come motore di crescita sostenibile.
Lo scopo è quello di creare un luogo rinomato in tutto il mondo per la capacità di accoglienza attraverso soluzioni e servizi intelligenti che gestiscono al meglio la mobilità, l’efficienza energetica degli edifici e l’afflusso turistico.

Il car sharing è l’inizio della rivoluzione

car sharing napoliIn questo processo di sviluppo delle città del domani e di sostenibilità del pianeta, gioca un ruolo centrale anche la crescita dell’economia della condivisione. Sistemi di sharing economy votati al risparmio di risorse, economiche e materiali, promettono di migliorare la qualità della vita delle persone. Ne è un esempio il car sharing.

RISPARMIO DI RISORSE. Nato come servizio promosso dai Comuni per limitare l’inquinamento, da quando i privati ne hanno assunto il controllo si è diffuso a macchia d’olio. Il car sharing oltre a diminuire i costi di gestione dei cittadini, una volta utilizzato in tutte le maggiori città del mondo può permettere di ridurre il bisogno di auto dei cittadini e di contenere notevolmente la produzione mondiale di automobili, con il risparmio di risorse che ne consegue.

CITTADINI PREPARATI? Tuttavia, ogni volta che si sente parlare di smart city, bisogna chiedersi se il cittadino sia pronto al cambiamento e se sia realmente capace di sfruttare tutte queste innovazioni. In altre parole, le città potranno pure diventare sempre più high tech e all’avanguardia, ma il cittadino che le abita è davvero smart?

MANCA IL RISPETTO. Questo è un problema non da poco se consideriamo che il concetto alla base dei centri urbani ecosostenibili è proprio il rispetto per l’ambiente e per il prossimo che vi dovrà vivere. In sostanza, è ancora la comunicazione sostenuta dalle innovazioni, che può aiutare le municipalità a rendere smart i servizi ai cittadini.

DIFFERENZIATA IGNORATA. Ma comportamenti anche banali come non fare la raccolta differenziata o buttare le carte per terra ci dovrebbero accendere un campanello d’allarme sul fatto che potremo pure inserire tutti i sensori, hotspot e tecnologie che vogliamo, ma fintanto che il cittadino che vi abita non è preparato a rispettare questi strumenti e soprattutto il fine per il quale sono adoperati, ogni discorso sulle smart city sarà vano. Ed ancora una volta comunicazione, progetti di sensibilizzazione innovativi e pervasivi possono far crescere senso civico e rispetto.

Back To Top