
Scenario Italia, la strategia dell’Ue durante la tregua dei dazi
Dopo la sospensione dei dazi reciproci per 90 giorni e il ritiro delle contromisure annunciate dall’Ue, la Presidente della Commissione annuncia l’impegno al dialogo con la Casa Bianca per evitare ritorsioni commerciali
“C’è un’ampia gamma di contromisure da adottare se i negoziati non dovessero essere soddisfacenti”. Ursula von der Leyen annuncia la strategia europea dei prossimi mesi, che privilegerà il dialogo con l’amministrazione statunitense per evitare che i dazi siano ristabiliti dopo la sospensione. Qualora non si trovi un accordo equilibrato, però, la Presidente della Commissione non esclude l’utilizzo di strumenti ritorsivi contro gli USA. Tra questi, anche l’imposizione di una tassa sui ricavi pubblicitari dei servizi digitali. Una misura che colpirebbe soprattutto le Big Tech americane presenti in Europa.
Nucleare, al via il primo progetto di interesse comune europeo. Francia, Italia e Romania sono i primi tre paesi coinvolti nell’iniziativa che mira a “rafforzare la competitività e raggiungere gli obiettivi climatici” del continente, come confermato da Teresa Ribera e Stéphane Séjourné, Vicepresidenti della Commissione europea. Il progetto, guidato dalla Francia, lavorerà sull’intera catena del valore: dai mini reattori modulari a quelli più avanzati, dalla lavorazione dell’uranio alla ricerca sulla fusione. Il ruolo dell’Italia riguarderà il coordinamento sul fronte delle tecnologie per la fusione, la fissione e le applicazioni mediche.
Anche sui social si apre il dibattito sui dazi. Diventa virale un video, generato con l’intelligenza artificiale, in cui i leader mondiali sfilano simbolicamente sotto i dazi di Trump. Ad alimentare la discussione è il dietrofront della Casa Bianca sulle misure, sospese per novanta giorni, ma anche l’invito del Presidente americano su Truth, in cui annuncia che questo è “un grande momento per comprare”. Il messaggio ha sollevato sospetti tra i democratici su possibili operazioni di insider trading. Intanto, in Francia, Macron annuncia il riconoscimento della Palestina entro giugno. Se attuato, si tratterebbe dell’undicesimo riconoscimento ufficiale della Palestina tra i Paesi europei.