Scenario Italia, riprendono i negoziati tra Russia e Ucraina
Nella lunga telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin il Presidente russo ha dichiarato che le condizioni non sono mature per la pace, ma non esclude piccoli passi avanti nei negoziati
Le parole di Mario Draghi dopo la telefonata con Putin testimoniano minimi passi avanti nelle trattative per arrivare al cessate il fuoco: “Le posizioni delle due parti si sono un po’ avvicinate, ma sono cauto perchè c’è ancora molto scetticismo”. Il Presidente del Consiglio ha anche ribadito che la strada delle sanzioni è quella giusta e che “alla pace si arriva se l’Ucraina si difende”. Durante la telefonata Putin avrebbe inoltre chiesto la disponibilità dell’Italia a fare da garante, condizione richiesta anche dall’Ucraina. Draghi si è limitato a riaffermare la disponibilità dell’Italia a collaborare per costruire un percorso di pace.
Il conflitto prosegue nelle città e tra i civili. Questa mattina il Cremlino ha denunciato il bombardamento di otto depositi di petrolio a Belgorad, in Russia. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non ha «né confermato né smentito» la notizia. Nelle stesse ore, secondo quanto dichiarato dal Sindaco di Chernihiv, i bombardamenti russi avrebbero distrutto il reparto di oncologia di un ospedale. Sempre nella giornata di oggi il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di un «positivo avvicinamento» tra Putin e Zelensky, che potrebbe portare già oggi alla definizione di una data per l’incontro.
La Polonia ha intenzione di interrompere l’importazione degli idrocarburi russi (petrolio, gas e carbone) entro la fine dell’anno. Lo ha dichiarato mercoledì il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. D’altro canto, secondo l’analisi dell’Economist, la vittoria ucraina potrebbe fermare l’espansionismo russo e dare vita a un periodo duraturo di pace. Intanto, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, diffidente dei negoziati di questi giorni, sta valutando di inviare ulteriori aiuti finanziari per sostenere l’economia Ucraina. In rete, gli utenti commentano l’evoluzione del conflitto e le scelte dei social media.