Scenario Italia: Mattarella scioglie le camere, si chiude la XVIII legislatura
Dopo il confronto parlamentare Mario Draghi conferma le dimissioni annunciate la scorsa settimana. Il Capo dello Stato ne prende atto e lancia un appello ai partiti: “Spero nel contributo di tutti”
Lo sforzo riconciliatorio di Mattarella non è bastato. Anche il terzo governo della XVIII legislatura termina il proprio mandato in anticipo, costringendo il ritorno alle urne tra un mese. L’epilogo della crisi avviata dal Movimento 5 Stelle, e proseguita dal centrodestra di governo, è la fine dell’esperienza Draghi e il ricorso a quelle elezioni anticipate che Mattarella aveva sempre tentato di evitare nel corso della legislatura. Il voto del Senato sulla “Risoluzione Casini” ha però reso inevitabili le dimissioni definitive di Draghi, sfiduciato di fatto da un’ampia parte della coalizione, ormai decisa a misurarsi con le urne il prossimo 25 settembre.
Si apre la campagna elettorale d’agosto. Terminata la crisi di governo è tempo di ricostruire le alleanze e prepararsi al voto. Da un lato il centrodestra, favorito nei sondaggi, deve fronteggiare la delusione di alcuni componenti del governo fuoriusciti da Forza Italia (su tutti Brunetta e Gelmini) e la preoccupazione di una parte della Lega, quella degli amministratori locali, che avrebbe preferito confermare l’appoggio a Draghi. Dall’altro lato il centrosinistra, dopo la fine del “campo largo”, si prepara a nuove possibili alleanze tra il Partito Democratico e l’area moderata costituita da Azione, Italia Viva e Insieme per il Futuro.
Le crisi di Governo in Rete. La decisione di Mario Draghi di rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio, dalla quale è derivato lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata fortemente discussa anche sul web. Il tema, al centro del dibattito online già nei giorni precedenti alle dimissioni, ha visto migliaia di utenti commentare gli sviluppi della crisi. Tra i leader nazionali, il più citato è stato Draghi, con contenuti dal sentiment prevalentemente positivo; al secondo posto il capo politico del M5S Giuseppe Conte, che ha suscitato reazioni più divisive