Scenario Italia: innovazioni e continuità, tecnica e politica
Confronto con tutti e discrezione, fino a stasera: questo il modus operandi scelto dal Presidente incaricato durante la formazione del nuovo Governo.
Il Governo che domattina si recherà al Quirinale alle ore 12 presenta importanti innovazioni, soprattutto nelle figure tecniche scelte, e – allo stesso tempo – continuità politica per garantire stabilità e durata. Alcuni ministeri di peso, come l’Economia e le Infrastrutture, vanno a tecnici di alto profilo come Franco e Giovannini. Cingolani e Colao gestiranno la transizione ecologica e digitale del Paese. La Lega conquista il Mise, dicastero importante per il suo elettorato, Di Maio rimane agli Esteri, Speranza alla Salute e Franceschini ai Beni Culturali. Pd e Forza Italia avranno cariche chiave.
La parola d’ordine della settimana, iniziata con un nuovo giro di consultazioni dei gruppi parlamentari, è stata “pazienza”. Quella di Mario Draghi, in primis, che ha portato avanti il suo incarico ascoltando le esigenze di ogni partito, con attesa a rispetto dei processi interni di ognuno di questi. Dei partiti, che dopo aver offerto le loro idee e prerogative al Presidente del Consiglio incaricato, sono ora in attesa di sapere a chi verranno affidati i ruoli chiave nell’Esecutivo. E quella di cittadini e imprese, che attendono un nuovo Governo che risponda ai bisogni del Paese.
Mario Draghi ha portato avanti un difficile processo di sintesi senza rilasciare una sola dichiarazione pubblica. Una novità assoluta dopo anni in cui disintermediazione e iper-comunicazione l’hanno fatta da padroni, offrendo un panorama a volte confuso e scomposto ad un’opinione pubblica bisognosa di confronto reale. Quando è salito al Colle alle ore 19, chiudendo con il Presidente della Repubblica la lista di nomi che comporranno l’Esecutivo, ci sono state poche sorprese: molti dei nomi chiave, infatti, erano stati sapientemente già fatti circolare. Da lunedì, comincia il lavoro vero e proprio.