Scenario Italia, Draghi chiama Putin per chiedere lo sblocco del grano
Draghi chiama Putin per trovare una soluzione alla crisi alimentare in corso. Il presidente russo rilancia con la garanzia di forniture ininterrotte di gas all’Italia ma pretende lo stop alle sanzioni imposte dall’Unione europea.
Dopo oltre 90 giorni dallo scoppio del conflitto, alla crisi umanitaria si aggiunge quella alimentare. Come ricordato dalla Ministra Lamorgese, gran parte dei cereali consumati nei Paesi del Nord Africa proviene dall’Ucraina e in alcuni casi, come Egitto e Tunisia, è stato imposto il razionamento del pane. Per questo motivo nella telefonata di ieri tra Mario Draghi e Vladimir Putin il tema centrale è stata la ricerca di una soluzione alla crisi. Il Presidente russo, però, non è parso disponibile a trovare un accordo. Lo stesso Draghi ha poi ammesso in conferenza stampa di “non vedere spiragli di pace”.
Il Governo prosegue con la delega fiscale e gli obiettivi del PNRR. Durante la conferenza stampa il premier si è soffermato anche sulla situazione interna. “Sulla delega fiscale siamo vicini a un accordo”, ha spiegato ai giornalisti. Riguardo agli obiettivi del PNRR ha dichiarato che “nella riunione del Consiglio dei Ministri sono stati passati in rassegna gli obiettivi che devono essere raggiunti entro fine giugno ed è stata fatta una disamina rispetto al punto dove siamo. Sono molto tranquillo – ha concluso Draghi – rispetto al raggiungimento di questi obiettivi. Il programma del governo va avanti e va avanti bene”.
Aumentano le tensioni tra Cina e Stati Uniti, il Presidente Joe Biden si è schierato apertamente a favore di Taiwan dopo l’atteggiamento di neutralità mantenuto da Pechino in occasione del conflitto Russia-Ucraina, fatto che ha aumentato le speculazioni sulle intenzioni cinesi. Intanto, il Ministero delle Finanze di Mosca ha dichiarato che la Russia continuerà a pagare il suo debito estero in rubli se gli Stati Uniti impediranno di farlo in dollari. In rete, si premia l’iniziativa di Google, in collaborazione con l’UNESCO, a sostegno degli insegnanti ucraini, che riceveranno 43mila computer.