Oltre il conoscere, il comprendere
di Gianluca Comin
Scegliere di pensare, costruire ed editare un magazine nel 2023 può sembrare anacronistico. In una società dominata dai social network e dagli influencer la riflessione richiesta al lettore dalla carta stampata rappresenta una sfida ed anche una grande gioia. Per chi, come noi, lavora nello sterminato campo delle relazioni pubbliche, in ogni sua declinazione e sfaccettatura, l’analisi e la comprensione dei fatti, il loro collegamento con la storia, passata o recente, le analisi politiche e dei politici sono ingredienti essenziali di una “buona professione”. Non c’è infatti alcuna azione di comunicazione o di relazione di aziende, gruppi di pressione, istituzioni che possa prescindere, se vuole essere efficace, dalla conoscenza prima e dalla comprensione poi della realtà economica, politica e sociale dei mondi con i quali ci relazioniamo. Da qui la scelta di dedicare parte del nostro tempo a cercare i punti di contatto tra la cronaca e l’analisi sociale, economica e geopolitica e di condividere le nostre riflessioni con un pubblico più ampio di quello dei nostri amici e clienti.
Partiamo dunque in questa nuova avventura senza scopi diversi da quelli di approfondire e condividere temi prima di tutto con esperti e ricercatori, poi con coloro che vorranno dedicare un po’ di tempo a sfogliare la nostra rivista. L’idea è nata da un gruppo di giovani colleghi ed ha trovato nel professor Giulio Sapelli, nostro senior advisor, un primo convinto e appassionato sostenitore. Con Giulio abbiamo deciso di dedicare questo primo numero all’Africa Mediterranea, così vicina alle nostre coste, così intersecata con la nostra storia antica e moderna ed ancora così rilevante nelle scelte contemporanee della nostra Italia e dell’intera Europa, a partire dai temi dell’immigrazione con la quotidiana cronaca degli sbarchi e dei naufragi, ma anche le questioni relative all’energia e alla dipendenza dell’Italia da queste nuove geografie del gas. Abbiamo voluto guardare alla sponda Sud dell’Europa o a quella Nord dell’Africa con l’attenzione che oggi vediamo rinnovata anche nel nostro governo che ha fatto del “Piano Mattei” un nuovo sforzo di cura verso i Paesi che andremo a esaminare con gli occhi degli esperti. Grazie anche all’ambasciatore Gianni Castellaneta, anche lui senior advisor di Comin & Partners, che dai primi tempi della fondazione della nostra società ci affianca con conoscenza e passione.
Il primo numero di COMPRENDERE, dunque, è articolato in tre sezioni. Nella prima inquadriamo e spieghiamo il perché della nostra scelta verso l’Africa Mediterranea. Nella seconda parte, focalizziamo l’attenzione sui cinque principali Paesi: Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco. Accomunati da confini comuni sul Mare Nostrum e da un filo politico di connessione, ma così diversi tra loro per avanzamento delle società, per politiche e per sistemi economici. Nella terza parte proviamo ad alzare lo sguardo sull’area con analisi diverse e comunque connesse, in primis sul ruolo dell’unico Paese non mussulmano che insiste sull’area, cioè Israele.
Non abbiamo la presunzione di essere esaustivi su un tema così vasto e spesso divisivo, né di voler avere l’autorevolezza di storiche riviste di geopolitica o di think thank che, specialmente in Italia, vantano una consolidata tradizione storia e competenza. Speriamo di suscitare però un po’ di curiosità in un pubblico anche diverso, giovane e appassionato, che si affaccia alla nostra professione con strumenti ben più sofisticati e una cultura politica molto maggiori di quelli che avevamo noi alla loro età, ma che spesso difettano di quella curiosità e passione politica che ha caratterizzato le nostre generazioni degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso.
L’appuntamento con COMPRENDERE è ogni quattro mesi, per ora. Sceglieremo argomenti con un metodo di discussione allargato e che tenga sempre conto di un incrocio tra ciò che è nell’agenda politica e ciò che vorremmo ci fosse.
Lunga vita a COMPRENDERE, dunque, e grazie a voi che dedicherete qualche ora a leggerlo.
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