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Lo Sviluppo Sostenibile Abita In Città

Lo sviluppo sostenibile abita in città

di Walter Vitali

Il ruolo fondamentale delle città per lo sviluppo sostenibile è ormai un dato acquisito, ed è affermato anche nella Dichiarazione politica conclusiva dell’SDGs Summit del 18 e 19 settembre 2023 che ha preceduto l’Assemblea Generale dell’ONU.

Il Segretario generale Antonio Guterres ha lanciato un forte allarme perché «il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile è in pericolo». La Dichiarazione impegna tutti gli Stati a dotarsi di Piani nazionali di accelerazione per il conseguimento dei Sustainable development goals (SDGs). Lo dovrà fare anche l’Italia, dove la situazione purtroppo non è diversa da quella illustrata da Guterres. Il tema fondamentale è coinvolgere la cittadinanza nel conseguimento degli SDGs, a partire proprio dalle città. È qui, infatti, che sono concentrate le maggiori sfide per la transizione verde, la trasformazione digitale, la tutela della salute e la lotta alla povertà, i quattro pilastri su cui si reggono le politiche europee del Green deal e del Next generation Ue

ASviS ha sviluppato esperienze che vanno in questa direzione in quattro città metropolitane – Bari, Bologna, Milano e Roma – e in numerose Regioni, con Agende e Strategie per lo sviluppo sostenibile concepite in primo luogo per rendere consapevoli i cittadini della situazione e favorire il loro impegno, che è fondamentale, in buone pratiche di sostenibilità, anche attraverso le associazioni e le imprese.

Sono stati scelti una serie di obiettivi quantitativi legati alle politiche nazionali o a quelle regionali e locali – nell’esperienza della Città metropolitana di Bologna sono 36 – suddivisi nelle quattro dimensioni dell’Agenda ONU 2030: ambientale, economica, istituzionale e sociale. 

Per ciascuno dei relativi indicatori si è valutato l’andamento nel lungo periodo (10 anni) e nel breve (5 anni), indicando con il sistema delle frecce di Eurostat – verde e rosse più o meno inclinate – se l’obiettivo al 2030 è raggiungibile o meno.  E lo si è fatto mettendo a confronto i diversi livelli: nazionale, regionale, metropolitano (nel caso di Bologna) e comunale.

Il tutto è stato pubblicato in modo evidente sui siti istituzionali degli enti, in modo che chiunque possa valutare la situazione locale, per poter concentrare le politiche sui temi sui quali la distanza è maggiore e perché l’azione dei cittadini e dei principali stakeholder territoriali si orienti nella stessa direzione. Nella pubblicazione sui siti c’è un’altra parte molto importante, l’associazione degli obiettivi quantitativi alle politiche degli enti locali. Si è così iniziata una trasformazione molto rilevante dei loro strumenti di programmazione, finora concepiti principalmente ad uso interno e focalizzati sono sui risultati in termini di prodotti (output)

Con questa prima esperienza, il Documento unico di programmazione (DUP) per gli enti locali e il Documento di economia e finanza regionale (DEFR) vengono progressivamente orientati a rendere conto alla cittadinanza dei risultati in relazione agli SDGs dell’Agenda ONU 2030 in termini di impatto (outcome) dell’azione amministrativa sulla realtà circostante.

Nell’esperienza di Bologna e della Regione Emilia-Romagna tutto questo è stato sperimentato contemporaneamente in 16 enti, oltre alla Regione, dando perciò vita a quello che ASviS chiama Sistema multilivello di Strategie e Agende per lo sviluppo sostenibile.   L’idea è presente anche nell’aggiornamento della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) approvata il 18 settembre scorso dal Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) e nell’esperienza di altri comuni, città metropolitane e Regioni.

Ci auguriamo che questo modus operandi si estenda il più possibile e che diventi uno dei pilastri del nostro Piano nazionale di accelerazione verso gli SDGs. La partecipazione dei cittadini è un volano fondamentale per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, e la consapevolezza del punto a cui siamo ne rappresenta la base imprescindibile.        

 

Walter Vitali dal 2015 è Coordinatore del Gruppo di lavoro Goal 11, Città e comunità sostenibili, di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, finalizzato al tema di come rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. È anche Direttore esecutivo di urban@it, il Centro nazionale di studi per le politiche urbane, un’associazione a cui aderiscono numerose università italiane che intende costruire e consolidare un rapporto forte e di reciproca alimentazione tra il mondo della ricerca, il mondo delle istituzioni, il mondo produttivo e la cittadinanza attiva attorno al tema delle politiche urbane.

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