Il bersagliato spot Rai su Sanremo un senso (sotto sotto) ce l’ha
Potrebbe sembrare quasi un paradosso: come comunicare se si è responsabili delle attività di comunicazione di un grande network televisivo o di una media company? Le sfide sono esattamente le stesse a cui deve far fronte un’azienda tradizionale: valorizzare i propri punti di forza, raccontare i successi, stabilire un rapporto costruttivo e di fiducia con il mondo dell’informazione, dialogare in modo efficace con gli stakeholder più rilevanti e garantire che le risorse interne siano coinvolte.
Mix di linguaggi diversi. Guardiamo, per esempio, al caso della Rai e a come stanno evolvendo le strategie comunicative della tivù di Stato guidata da Antonio Campo Dall’Orto e dalla squadra della comunicazione di Giovanni Parapini. Essere servizio pubblico, indubbiamente, comporta l’adozione di uno stile diverso (più istituzionale e in linea con la sensibilità del Paese), ma non per questo rigido o poco innovativo. Quello che fa la differenza è sempre la capacità di dosare linguaggi diversi, mixando strumenti di comunicazione senza perdere mai il gusto per la sperimentazione.