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Social engagement: come creare supporto dal basso

di Gianluca Comin e Mike Moffo

Qual è il modo migliore per fermare una proposta di legge?
Senza dubbio far percepire a chi la avanza che l’opinione pubblica è contraria.
Lo hanno imparato a proprie spese i promotori dello Stop online piracy act (Sopa), presentato nel 2011 al parlamento americano.
La legge, se approvata, avrebbe permesso ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti: una censura del sistema di diffusione dei contenuti online.

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Protesta dei big 2.0. La risposta delle aziende del settore non si è fatta attendere.
Wikipedia ha reso il suo sito inaccessibile per 24 ore, coprendo le pagine con una schermata che spiegava le ragioni della protesta e invitava gli utenti a protestare contro la legge.
Google ha oscurato il suo logo con un banner nero, facendo “firmare” la petizione a oltre 4 milioni di persone.
Facebook, Microsoft, Amazon e tutti i big della Silicon valley hanno partecipato attivamente alla protesta.

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Quattro punti per capire il futuro del Total Retail

L’avvento dei social network e delle tecnologie digitali ha cambiato in maniera radicale il processo di acquisto delle persone: il consumatore oggi cerca attenzioni e dispone di strumenti del tutto nuovi al servizio del proprio shopping.

Le modalità moderne di far vivere al consumatore un’esperienza d’acquisto completa e appagante sono stato sintetizzate nel concetto di Total Retail – introdotto da PwC nel 2014 in un’omonima ricerca – che indica l’insieme delle scelte strategiche più efficaci per rispondere alle nuove esigenze che emergono nel processo di acquisto.

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Il consumatore deve essere al centro. La particolarità di questo modello riguarda la gestione dei canali commerciali in contrapposizione alla strategia “multi-channel”, secondo la quale i canali vengono gestiti in maniera indipendente gli uni dagli altri, con team e funzioni totalmente slegate tra di loro.

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Campagne elettorali 2.0: il digital team è centrale

Nel 2017 in Italia verrà abolito il finanziamento pubblico ai partiti, un duro colpo per le casse ormai vuote degli organi politici del nostro paese.

Sono già stati attivati una serie di strumenti per sopperire a questa mancanza, come le cene elettorali o il 2×1000 ai partiti politici.
Nell’ultimo anno sono stati più di 500mila i cittadini che hanno deciso di dedicare questa forma di finanziamento solo al Partito democratico, per un totale di quasi 6 milioni di euro.

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Tuttavia esiste una nuova generazione di strumenti digitali e tattiche di fundraising che permettono di raggiungere gli elettori in maniera diretta e attivare una mobilitazione dal basso a favore dei candidati. Si tratta di strumenti che in Italia devono ancora essere esplorati.

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Ecco come fare perché Google si scordi di noi

La nostra reputazione dipende in maniera sempre più preponderante dalle informazioni pubblicate online e dal loro posizionamento nei motori di ricerca e, in particolare, su uno di essi, Google.

Affermare che ai giorni nostri siamo «quello che Google dice che siamo» è forse un’esagerazione, ma coglie in maniera evidente uno spaccato della realtà in cui viviamo: i contenuti negativi indicizzati nei motori di ricerca rischiano di compromettere la reputazione di persone e organizzazioni.

Come ha affermato brillantemente Cory Doctorow, famoso blogger e giornalista canadese: «Cancellare un’informazione da internet è come cercare di rimuovere del colorante per alimenti da una piscina. Buona fortuna».

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Turismo 2.0, il segreto è creare esperienze

Si avvicinano le vacanze, e il caldo torrido sta mietendo le sue prime vittime. Sono sempre di più le mail che tornano indietro confermando che il destinatario è felicemente fuori dall’ufficio e non potrà rispondere fino al prossimo 10 di agosto.

Ma non voglio, preso da lassismo estivo, dedicare la mia rubrica settimanale alle vacanze, o al desiderio di volerci andare, tant’è che per impegni e necessità di lavoro sarà difficile staccare il telefono persino a ferragosto.

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Quello che voglio provare ad analizzare con occhio da spin doctor è l’importanza per molte località turistiche italiane di un’attenta strategia di marketing turistico e di una programmazione di comunicazione mirata, soprattutto in un Paese che attraverso il turismo produce quasi il 10% del Pil nazionale.

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Periscope, il boom apre la strada a nuovi business

Alla prima settimana dall’uscita ha ottenuto numeri incredibili: nel weekend d’esordio sono state condivise oltre 100 mila dirette, con più di 1 milione di utenti registrati in 10 giorni.
Quest’applicazione, acquisita da Twitter ancor prima di debuttare, permette la trasmissione in streaming di qualsiasi cosa, ovunque e verso chiunque.

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L’applicazione crea ogni giorno un flusso streaming, a cui i visitatori possono partecipare liberamente, commentare e lasciare apprezzamenti (like). Ognuno è in grado di trasmettere in tutto il mondo il proprio punto di vista, sia esso una lezione universitaria, un panorama mozzafiato o la nascita del proprio figlio.

Uno strumento versatile. Come ha dichiarato Salvatore Ippolito, country manager di Twitter Italia: «Quello che si può notare, è che l’utenza è davvero molto eterogenea e creativa. Periscope in questo senso è simile a Twitter. È Twitter, in video: live, conversazionale e pubblico».
Si tratta di uno strumento innovativo, versatile e in linea con la necessità di avere un risvolto prettamente social, anche se non è ancora chiaro quali siano le sue potenzialità.
Soprattutto non è definito come questo social media potrà evolvere, se riuscirà ad avere sinergie commerciali con il master brand Twitter e un modello di business sostenibile.

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Non profit, per la raccolta fondi la chiave è l’e-mail

Si parla spesso di new media, social network e mezzi di informazione digitali senza interrogarsi sugli strumenti base che ancora oggi formano l’ossatura dello sviluppo 2.0 e contribuiscono alla creazione di campagne di coinvolgimento e advocacy di alto livello.

Primo fra tutti la e-mail.

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Un ruolo centrale. Da molti considerata morta e priva di futuro, è uno strumento che nonostante i suoi 34 anni di età continua ad avere un ruolo centrale nelle strategie di advocacy e direct marketing di aziende, istituzioni e organizzazioni non profit.
L’influenza dell’e-mail continua a crescere anno dopo anno e, a fine 2014, gli account di posta elettronica a livello globale erano 4,1 miliardi.

Strumento essenziale. Nella giungla dei social media e delle campagne di mobilitazione, dove per trovare spazio e ascolto bisogna affrontare budget enormi messi in campo dalle grandi organizzazioni, le e-mail rimangono uno strumento essenziale per le organizzazioni che fanno i conti con fondi ristretti e l’esigenza di raggiungere un pubblico sempre più ampio di persone.
Uno dei settori che trae maggiori benefici dall’utilizzo di questo strumento è il terzo settore.

Donatori da raggiungere. La posta elettronica è parte integrante della cassetta degli attrezzi delle Ong, come supporto alle campagne di raccolta fondi e call-to-action verso i donatori.
Il settore vive un periodo complesso, aggravato dalla crisi degli ultimi anni, che ha visto scendere sensibilmente il tasso di donor retention delle persone.

Aumentano i tassi di lettura. Uno studio del 2014, che ha preso in esame i dati di 3.576 organizzazioni non profit, evidenzia che nel 2014 solo il 43% dei donatori ha reiterato l’offerta.
Lo studio rivela inoltre che su 100 nuovi donatori conquistati, 102 sono quelli persi per strada.
Ma nonostante questi numeri in calo, il 2014 ha visto crescere i tassi di lettura (open rate) delle e-mail del 4% e i database sono aumentati dell’11%.

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Editoria 2.0: non ci resta che la sperimentazione

Sperimentare. Questa è la parola d’ordine dei grandi editori americani e italiani e dei direttori dei principali quotidiani nazionali e d’Oltreoceano riuniti da Andrea Ceccherini, a Bagnaia (Siena), per la 15esima edizione di “Crescere tra le righe”, l’appuntamento organizzato dall’Osservatorio permanente…

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Proteste e social media… non solo black bloc

È ancora vivo il dibattito sulle proteste milanesi, che hanno approfittato della visibilità dell’inaugurazione di Expo 2015, ma in pochi si sono interrogati sul risvolto comunicativo che le proteste portano con sé.black-bloc-675

In una società definita come la «società dei movimenti», la comunicazione riveste un ruolo importante nell’ambito della libertà di espressione e dell’esercizio della protesta politica e sociale.

La diffusione di internet ha reso possibile la creazione di mezzi alla portata di organizzazioni con poche o nessuna risorsa, in grado di presentare senza filtri la propria protesta e le proprie rivendicazioni. I social media hanno accorciato ancora di più lo iato tra i protestanti e gli organizzatori della protesta, rendendo di fatto superfluo il ruolo dell’organizzazione stessa nei flussi comunicativi.

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Coi social network basta il 3,5% della popolazione per boicottare un governo

Keystone XL è un oleodotto nordamericano progettato dalla compagnia canadese TransCanada, in grado di trasportare fino a 830 mila barili di bitume (al giorno) destinati a essere convertiti in petrolio grezzo.

La parte meridionale dell’oleodotto, che arriva fino al golfo del Messico, è già operativa, così come una prima versione di quella settentrionale che risulta però poco efficiente dal punto di vista logistico, partendo dal Canada e attraversando numerosi stati del Midwest.

La nuova versione proposta dalla compagnia, denominata Keystone XL, è più breve e rettilinea, ma ha bisogno di un’autorizzazione particolare del governo americano.

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