E se la smania da Big data fosse solo illusione?
I big data stanno cambiando profondamente il modo in cui analizziamo e guardiamo al mondo. Sempre più gli esperti del marketing basano le proprie analisi affidandosi a enormi masse di informazioni che scandagliano i comportamenti dei consumatori per individuare le migliori strategie di mercato.
Le capacità di data mining e analytics sono sempre più richieste dai datori di lavoro per governare i cambiamenti della società, portandoli a proprio vantaggio.
Tuttavia la convinzione che sempre più dati siano la soluzione si scontra con una serie di falle che i dati portano con sé. Il futurista e autore Malcolm Gladwell, all’evento Postback 2015 di Seattle, ha cercato di mostrare come la capacità di raccogliere più informazioni sulle persone non sia la salvezza dei marketing professional, ma la loro possibile maledizione.
Avere a disposizione un numero sempre maggiore di dati non aumenta infatti la nostra accuratezza, ma il nostro livello di fiducia rispetto a un compito o un argomento specifico.
L’autore ha sintetizzato il big data problem in tre sotto-problemi: Snapchat problem, Facebook problem e Airbnb problem.